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by htinformatica

Il progetto Mo.Ri.San (Monitoraggio e gestione del Rischio clinico nel settore socio-Sanitario assistenziale), ha avuto l’obiettivo di introdurre un approccio strutturato alla gestione del rischio clinico, focalizzato principalmente sulla salvaguardia della sicurezza del paziente durante la sua permanenza all’interno delle strutture coinvolte ed, in maniera specifica, durante la fruizione dei percorsi assistenziali da esse offerti.

Il progetto, finanziato nell’ambito dell’ASSE 1 – RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE, Obiettivo specifico 1.1 “Incremento dell’attività di innovazione delle imprese”- Azione 1.1.3 “Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei risultati di ricerca” a valere sul PO FESR SICILIA 2014-2020, è stato portato avanti dai partner Gesin s.r.l. (capofila), Clinica Villa Rizzo s.r.l. ed HT informatica s.r.l. coadiuvati da un insieme di consulenti tecnico-scientifici per l’esecuzione delle attività.

La gestione del rischio clinico, oltre ad essere prevista da apposite normative (Legge Gelli-Bianco n.24/2017), rientra tra le iniziative volte ad incrementare la qualità dei servizi offerti ai pazienti.

Obiettivo generale del progetto è stato quello di fornire uno strumento adatto al monitoraggio dei processi portati avanti all’interno delle aziende coinvolte, dimostrando come un approccio strutturato possa essere in grado di evidenziare l’insorgenza di eventuali fattori di rischio per il paziente, permettendo agli operatori sanitari di intervenire prontamente, prima che essi possano tramutarsi in eventi avversi, adottando sempre un approccio secondo il quale l’errore non è visto come una mancanza del singolo operatore, ma un difetto del sistema, sul quale intervenire al fine di migliorare le condizioni di sicurezza della struttura.

A tale scopo, il progetto ha previsto una serie di attività orientate alla conoscenza delle pratiche adottate all’interno delle cliniche, come l’analisi delle procedure operative ed una serie di incontri finalizzati all’approfondimento delle metodologie ed organizzazioni interne delle attività sanitarie.

Sulla base delle conoscenze maturate, si è scelto di utilizzare lo standard BPMN 2.0 quale strumento per la realizzazione di modelli digitali dei processi di analisi di laboratorio, gestione e somministrazione dei farmaci e procedure di sala operatoria, che sono risultati essere particolarmente adatti ai fini del progetto.

La rappresentazione digitale dei processi analizzati ha permesso, inoltre, di condurre un’analisi di tipo HFMEAper l’individuazione delle procedure che potrebbero rappresentare, in alcune circostanze, una potenziale fonte di rischio per l’assistito.

Lo standard BPMN 2.0 ha inoltre consentito, una volta resi eseguibili e rilasciati i modelli in ambiente cloud, una loro simulazione ed interfacciamento con i sistemi informativi adottati all’interno delle case di cura. Tale interfacciamento consente una loro esecuzione e monitoraggio in tempo reale, registrando un’anomalia ogni volta che si verifica uno scostamento tra le procedure operative, formalizzate in appositi documenti dalle case di cura, e le effettive azioni effettuate all’interno dei tre percorsi assistenziali individuati, e registrati dagli operatori sul software gestionale in dotazione.

Successivamente alla fase di test e verifica del sistema sviluppato, il modulo riguardante i modelli di processo realizzati è stato rilasciato in ambiente di produzione ed interfacciato con il software gestionale aziendale, dopo una fase intermedia di informazione e training del personale coinvolto.

Il sistema, funzionando in background, non interrompendo cioè il lavoro del personale sanitario, è risultato essere comunque in grado di registrare le difformità operative all’interno dei processi portati avanti nelle cliniche, fornendo uno strumento utile all’individuazione dei possibili fronti di miglioramento.

È stato, inoltre, sviluppato un apposito modulo software per l’elaborazione dei dati di esecuzione dei processi, che restituisce un set di key performance indicators (KPI), che possono essere utili sia per un monitoraggio di lungo periodo sia per l’introduzione di alert, avvisi e blocchi software che mettano immediatamente in evidenza all’operatore l’avvenuta difformità rispetto alle procedure aziendali prestabilite.

Proprio tale aspetto rappresenta uno dei possibili sviluppi futuri, orientati al raggiungimento di sempre crescenti livelli di sicurezza per l’assistito e per il personale coinvolto nei percorsi assistenziali sanitari, ed assicurando al tempo stesso l’aderenza ad elevati standard di qualità internazionali e nazionali.